LA STORIA

CONTESTO STORICO

E’ un’Italia ancora in bianco e nero, dove la televisione è una e di Stato, quella in cui esplode il fenomeno delle tv private. Il desiderio di libertà e di sperimentare nuovi linguaggi visivi è alla base dei primi tentativi di trasmissione via cavo in ogni parte d’Italia. A partire dalla metà degli anni Settanta radio e televisioni libere nascono in ogni angolo del paese, dando origine a un’esperienza fortemente popolare che cambierà radicalmente e per sempre il modo di fare comunicazione in Italia.

Fin dalle prime trasmissioni le televisioni private rappresentano anche uno straordinario veicolo di diffusione per i messaggi pubblicitari, fino ad allora confinati nei pochi spazi offerti dal monopolio televisivo pubblico. Le emittenti locali fanno da catalizzatore per tutti quegli inserzionisti per i quali la tv di Stato è inaccessibile. Vengono trasmessi i primi spot da 15 secondi e i primi spot a colori. I prodotti diventano protagonisti di trasmissioni, sketch, giochi a premi. Gli imprenditori fanno a gara per contendersi gli spazi, investendo ingenti somme. La comunicazione di massa ridefinisce completamente il rapporto tra consumatore e impresa.

TELEALTOMILANESE

Il 1° novembre 1975, a Busto Arsizio (VA), viene inaugurata TeleAltoMilanese, emittente fondata da Giuseppe Mancini, Renzo Villa e Giuseppe Florita. La nuova televisione trasmette a colori, mentre la RAI è ancora in bianco e nero. Ma gli impianti di trasmissione vengono sigillati dopo pochi mesi, su provvedimento della Magistratura. La legittimità della nuova emittente sarà riconosciuta nel febbraio 1976, dall’allora pretore di Busto Arsizio Gaetano Cioffi, con una sentenza storica e coraggiosa che segnerà la fine del monopolio televisivo in Italia.

Nel 1976 una nuova sentenza della Corte Costituzionale autorizza le trasmissioni via etere delle tv private, purché limitate a livello locale. Non più vincolate al cavo, le emittenti “libere” cominciano a proliferare in tutta Italia. 

Renzo Villa ed Enzo Tortora, dopo aver lasciato TeleAltoMilanese, che possiamo considerare embrione della nascente tv commerciale, si dedicano al progetto Antenna 3 Lombardia, la più ambiziosa, entusiasmante e importante impresa televisiva privata dell’era pre-Fininvest.

ANTENNA 3 LOMBARDIA

La storia che vi raccontiamo in questo portale, nasce a Legnano (MI) il 3 novembre 1977 con il nome di Antenna 3 Lombardia. 

In un ex capannone industriale di 5.600 metri quadri, all’interno di un’area di 13.600 metri quadri, in Via per Busto 15, tra Legnano e Castellanza, vengono allestiti i cinque studi, le regie, gli uffici, i locali tecnici, i magazzini e un bar per le maestranze e per il pubblico. Il segnale viene irradiato dall’impianto principale di Brunate (CO) e copre un’area estesa della Lombardia, con sconfinamenti nelle regioni vicine. Negli anni successivi sarà poi ampliato attraverso l’accensione di nuovi ripetitori, l’acquisizione di altre emittenti o l’affiliazione di canali locali per la ritrasmissione in differita di alcune trasmissioni. Al culmine dell’espansione, i programmi di Antenna 3 Lombardia sono visibili in quasi tutto il Nord Italia.

La dotazione tecnica è all’avanguardia e il centro di produzione, all’inaugurazione, è il più grande e moderno d’Europa. La raccolta pubblicitaria, che vede convivere sia i grandi investitori nazionali che i piccoli imprenditori locali, garantisce per anni un fatturato da grande azienda. Le trasmissioni sono seguitissime e i personaggi amatissimi dal pubblico. Gli ascolti di molti programmi, negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta e nel bacino coperto dall’emittente, superano quelli della RAI. Nel triennio fino al 1985 il successo di Antenna 3 Lombardia cresce in modo esponenziale. È l’emittente locale più seguita d’Italia, e i suoi personaggi sono conosciuti al pari dei loro colleghi delle reti nazionali. Nel 1984 le trasmissioni “Bingooo” e “La Bustarella” vincono il Premio Telegatto.

Il palinsesto di Antenna 3 Lombardia è caratterizzato soprattutto dalle grandi produzioni di intrattenimento. Varietà, giochi a premi e programmi musicali sono il pilastro della programmazione dell’emittente. A renderla famosa anche oltre i confini lombardi sono le trasmissioni serali in diretta dallo Studio 1, con la presenza ogni sera di oltre mille spettatori in sala. Show della durata media di quattro ore condotti da Ettore Andenna, Renzo Villa, Ric e Gian, Lucio Flauto, Walter Chiari, I Gufi, Gerry Bruno, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Giorgio Faletti, Zuzzurro e Gaspare, I Gatti di Vicolo Miracoli, e tanti altri che si sono succeduti negli anni. 

L’ascesa dei network di Berlusconi e la conseguente ricollocazione degli investimenti pubblicitari sui nuovi canali che potevano garantire una copertura nazionale, decretano un rapido e inesorabile declino dell’emittente. L’avventura di Antenna 3 Lombardia dura poco meno di un decennio, fino al 1987, quando in seguito al fallimento viene rilevata dal gruppo Espansione Tv di Giunco e Bernasconi, che la rinominerà Antennatre e la riporterà al successo con una nuova formula e nuovi programmi.

Questo lavoro è stato realizzato per fornire un contributo alla storia della televisione e del costume italiano, cercando di rendere il giusto merito ai suoi protagonisti. Vuole essere un luogo di documentazione e ricerca – anche per le giovani generazioni – in cui, oltre al docufilm, sono raccolti parte dell’archivio fotografico, articoli apparsi su giornali dell’epoca, spezzoni e rarità della nastroteca.

Un’opera dedicata a chi ha amato Antenna 3 Lombardia, a chi ha contribuito e partecipato alla sua esaltante avventura, a chi conserva il ricordo di tante ore trascorse in sua compagnia.

E soprattutto al suo protagonista.

RENZO VILLA 

Renzo Villa nasce a Luino nel 1941. Finita la terza media, giovanissimo, inizia a lavorare. Le sue prime esperienze sono varie e vanno dal lavapiatti, al cameriere, dall’assicuratore, al radiotecnico. Fin da allora, però, Renzo Villa, coltiva un sogno: quello di far parte del mondo dello spettacolo. 

Per questo motivo, a soli diciassette anni, lascia Luino alla volta di Roma in cerca di una scrittura che non arriverà, costringendo il giovane aspirante attore a fare ritorno a casa. A Varese lo attende un impiego come daziere presso gli uffici comunali della città. Villa non rinuncia però al suo sogno e con Almo Alberto Montarese, che lo seguirà in tutte le sue avventure televisive, fonda una filodrammatica. 

Gli anni Settanta portano tante novità e tra questa la televisione via cavo. Dall’incontro con Peppo Sacchi fondatore di Telebiella alla nascita di TeleAltomilanese il passo è breve. La svolta arriva con la comparsa in scena dell’imprenditore Giuseppe Mancini che darà al sogno di Renzo Villa la concretezza necessaria alla sua realizzazione. Insieme ad Enzo Tortora, Villa, dal 1975 al 1976, animerà la prima televisione via etere d’Italia, TeleAltoMilanese, dando vita ad un sodalizio che non finirà mai, anche nei momenti più difficili della vita di entrambi. 

Nel 1977, insieme, fondano, a Legnano, Antenna 3 Lombardia. Renzo Villa oltre che editore dell’emittente sarà anche l’ideatore di molti fortunati programmi della stagione 1977-1986 di Antenna 3 Lombardia e il conduttore di parecchie trasmissioni. In quest’ultima veste è ancora oggi ricordato, soprattutto per il Bingooo, un tombolone musicale famigliare a premi, premiato con l’ambito Telegatto. E’ inoltre interprete di canzoni, come Caro papà e Una fetta di sorriso, di cui è anche autore e delle sigle musicali dei programmi che conduce ad Antenna 3 Lombardia. 

Un vanto della carriera imprenditoriale è certamente quello di aver scoperto e portato al successo molti talenti comici, reclutati nei cabaret milanesi e di aver contribuito alla crescita di numerose aziende locali, permettendo loro di accedere alla pubblicità televisiva. 

Dopo l’irresistibile ascesa dell’emittente legnanese, gli anni Ottanta portano un cambiamento di rotta e la cessione di Antenna 3 Lombardia al Gruppo Giunco – Bernasconi. 

Renzo Villa ha raccolto le sue memorie televisive nel libro “Ti ricordi quella sera?” scritto a quattro mani con la figlia Roberta, qualche mese prima di spegnersi nel dicembre del 2010.

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